Chi siamo

Impara a conoscere l’Associazione
Ricordiamo di controllare frequentemente il Calendario degli Eventi per l'anno in corso
e le News che aggiornano tempestivamente su tutto quanto accade in ambito associativo e nella pratica della nostra disciplina.

CHI SIAMO

L’Associazione Italiana dei Piloti di volo in Montagna rappresenta, difende, promuove l'attività dei Piloti di Volo in montagna.

È federata alla E.M.P. European Mountain Pilots cui aderiscono le Associazioni dei Paesi Europei. I primi Paesi sono stati la Svizzera e la Francia che hanno dato vita a questa meravigliosa attività e sulla base di queste esperienze anche il nostro Paese ha deciso di aderire promuovendo, sviluppando e normando la disciplina del Volo in Montagna. A seguire Lussemburgo, Spagna, Austria e Germania si sono avvicinati nell’ultimo periodo con crescente entusiasmo.

Il volo in montagna è una disciplina di alto livello formativo aeronautico nell’affrontare la specificità degli atterraggi e decolli su piste in pendenza in erba e su neve. Abbiamo il compito di aprire e mantenere attive le aviosuperfici, migliorare la regolamentazione del volo in montagna, sviluppare l’attività formativa di nuovi Piloti di Montagna, difendere il nostro sport presso le Amministrazioni locali e nazionali, queste ultime sono anche le nostre preoccupazioni quotidiane dell’Associazione.

Le nostre scuole di volo effettuano costantemente corsi preparatori ai piloti di AG per superare l’esame finale al conseguimento dell’abilitazione del Pilota di Montagna “MOU” riconosciuta da ENAC e da EASA. L’evolversi della disciplina VDS negli ultimi anni ci ha portato all’esigenza di predisporre a questi piloti dei corsi avanzati mirati all’approfondimento di questa meravigliosa disciplina sotto l’aspetto culturale/ambientale e della sicurezza aeronautica.

Nell’intento, noi dobbiamo perseverare questa missione che ci è stata affidata e restare uniti al fine di difendere e migliorare questa eccezionale attività.

Occorre che il numero dei nostri aderenti continui a crescere per conferire all’Associazione sempre maggiore notorietà e rappresentatività nazionale ed internazionale a difesa della specialità del nostro volo.

La nostra volontà di volare in montagna è stata riaffermata senza tregua in ogni nostra trattativa, azione e proposta a tutti i livelli. Saremo sempre disponibili per discutere, proporre, costruire con l’Amministrazione pubblica.

Buon volo a tutti tra le nostre meravigliose montagne e soffici atterraggi!!!

In occasione del CD di data 03 luglio 2022 sono state attribuite le deleghe ai Consiglieri eletti nel corso dell’Assemblea tenutasi a Thiene (VI) in data 14 maggio 2022

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In occasione dell’Assemblea Straordinaria di Cremona del 18 settembre 2021 è stato approvato il nuovo Statuto dell’Associazione

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Italo Battioli

Italo Battioli è nato nel 1939 a Rio de Janeiro. Ha cominciato molto presto la sua carriera aeronautica, inizialmente come pilota di taxi aereo, sucessivamente come pilota di linea. Nel 1965 si è trasferito in Italia, dove ha continuato a lavorare fino al pensionamento come Comandante Istruttore sul B-747. Ha 18.000 ore di volo, ed ha pilotato dieci tipi diversi di aereo di linea, e 65 dell'aviazione generale. Durante la sua vita professionale, ha anche lavorato per 20 anni nel campo della sicurezza del volo, con incarichi in diversi enti nazionali ed internazionali. Italo ha scoperto il volo in montagna nel 1976, quando ha preso l'abilitazione su ruote e sci a Mont Louis, nei Pirenei. Da allora si è appassionato a questa disciplina e, per più di dieci anni si è recato spesso sulle Alpi, riuscendo a compiere 600 atterraggi in montagna. Conoscendo l'AFPM e l'ASPG, e forte della sua esperienza nell'ANPAC, Italo aspettava l'occasione per creare un'associazione di piloti di montagna in Italia, che si è concretizzata ad Aosta durante il raduno del 1985. Dopo qualche anno, con l'AIPM che cresceva sana e forte Italo pensò che i tempi erano maturi per lanciare l'idea della costituzione di una federazione delle associazioni europee. L'idea è stata accolta con entusiasmo dagli Italiani e Francesi, e da una riunione svoltasi a Clacton (Inghilterra) nel 1991, è nata European Mountain Pilots, magistralmente realizzata ed amorevolmente "cresciuta" da Robert Barrier. L'altra sua passione sono gli L-5, che Italo, con il socio ed amico Valentino Poli, restaura e colleziona.Italo vive a Roma, è sposato e padre di due figli.

Paolo Cattani

Nasce a Trento nel 1940. Consegue nel 1958 il brevetto di volo a vela a Rieti e nel 1960 quello di volo a motore a Trento-Gardolo. Nel 1965 effettua il corso piloti Alitalia divenendo comandante di linea pilotando diversi tipi di aeromobile sino all’Airbus A 300. Dal 1986 diviene Istruttore di volo a vista e strumentale presso la Scuola di Volo Alitalia di Alghero, quindi Ispettore di Volo presso la Direzione Generale dell’Aviazione Civile e, nel 1996, Comandante Istruttore presso la Società AIRONE su aeromobile Boeing B 737/300-400. Infine, come Direttore del Dipartimento Addestramento su aeromobili Boeing B 737-300 presso la Compagnia aerea “Alisea Airlines” dal 2001 al 2003. E’ stato Direttore della Scuola di volo della Società “Flight Line Italia” dal 1993 al 1995 ed è, oggi, Istruttore di Volo a Vela presso il C.U.S. di Trento ed Istruttore di volo a vista e strumentale presso l’ Aero Club di Viterbo e presso la Società AVIOMAR di Roma Urbe. Consegue nel 1974 l’Abilitazione APNS n. 23 al “Corso – Falco” della Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento. Frequenta nel 1996 il Corso per Istruttori sulle nevi del Trentino sotto la guida di Giuseppe Dellai conseguendone la qualifica di Istruttore al Volo in Montagna. Viene nominato Presidente dell’Associazione durante l’Assemblea del 1990 a L’Aquila.

Umberto Venturini

Nato a Rovereto (TN) nel 1927. Alpinista ed amante della montagna si brevetta a Verona Boscomantico nel 1963 per poter “volare tra le sue montagne del Trentino e capire il volo in quelle condizioni particolari”. Tra i primi italiani ad accorrere in Francia per apprendere la “nuova” disciplina, consegue l’abilitazione su ruote e sci a Courchevel nel 1972. E’ ad Aosta in occasione della nascita di A.I.P.M. Dal 1975 al 1986 è il Direttore della Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento, realizzando 12 corsi durante i quali si abilitano ben 71 piloti. Da sempre punto di riferimento sull’aeroporto di Trento per “testare” la propensione degli aspiranti piloti di montagna, farli innamorare ed avvicinare ai rudimenti, ai segreti ed alle astuzie degli atterraggi fuori pista. Sempre presente ad ogni manifestazione, raid od iniziativa in Italia ed all’estero tesa alla promozione ed allo sviluppo del volo in montagna. Da sempre nel Consiglio dell’Associazione viene nominato Presidente dell’Associazione durante l’Assemblea del 1992 ad Aosta e, quindi, riconfermato nel 1994 all’Assemblea di Benevento.

Renato Fornaciari

Nasce a Traversatolo (PR) nel 1948. Di professione architetto, consegue il brevetto d’aliante nel 1978 e quello di pilota nel 1980. Ottiene l’abilitazione al traino alianti, al lancio paracadutisti ed il basico di acrobazia aerea. Pilota diversi tipi di aereo ma la distinzione l’ottiene pilotando il Tigher Moth, la ricostruzione del Bleriòt (opera di Giancarlo Zanardo) nella rievocazione del centenario della Traversata della Manica ed il biplano Antonov An 2 con il quale compie anche voli umanitari in paesi come la Romania e la Bulgaria. E’ stato Presidente dell’AeroClub di Trento dal 1982 al 1986. Nel 2002 gli viene conferito il titolo di “pioniere del progresso aeronautico”. E’ da sempre il punto di riferimento, il promotore ed il realizzatore di ogni iniziativa che vede coinvolta l’AIPM e l’attività dei Piper in ambito nazionale. Alle sue iniziative si devono i numerosi raid compiuti in quasi tutte le nazioni europee con apice, per impegno organizzativo ed unicità dell’impresa, il famoso volo a Mosca del 1992. E’ il primo collaboratore dell’Istruttore Dellai per ogni corso di volo in montagna e per ogni iniziativa di ripresa dell’attività specialistica. Consegue nel 1981 l’Abilitazione APNS n. 87 al “Corso – Adamello” della Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento. Viene nominato Presidente dell’Associazione durante l’Assemblea del 1996 ad Aosta e, quindi, riconfermato nelle successive Assemblee del 1998 a Premariacco (UD) e 2000 a Belluno.

Mario Marangoni

Nato a Rovereto (TN) nel 1931, consegue il brevetto di volo a motore a Verona Boscomantico nel 1958 acquisendo sempre maggiore familiarità con velivoli potenti e filanti come il Macchino, il Falco ed il G46. Pilota di aliante, di idro e di elicottero ottiene il brevetto commerciale ed opera su Citation 500 e Falcon 10, diviene Istruttore di elicotteri. (Gli amici dicono che i meccanici, quando Mario entra in hangar Italfly, nascondono le scope perché lui vorrebbe provare a “farci un giretto”). Presidente dell’AeroClub di Trento dal 1978 al 1982. Consegue nel 1973 l’Abilitazione APNS n. 11 al “1° Corso – Aquila” della Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento. Viene nominato Presidente dell’Associazione durante l’Assemblea del 2002 a Trento. Dimenticavamo: quando non vola fa l’industriale, è stato Presidente dell’Associazione Industriali della provincia di Trento, è Cavaliere del Lavoro ed ora, che ha un po’ più di tempo, è anche Presidente e membro di diverse Fondazioni ed Associazioni Finanziarie e di Ricerca. Talvolta riceve riconoscimenti quali, gli ultimi in ordine di tempo, il Master Honoris Causa in Gestione d’Impresa Integrata (Vicenza, luglio 2004) e l’ingresso nella Hall of Fame TIA (Las Vegas, novembre 2004).

Guido Falqui Massidda

Nato a Fiera di Primiero (TN) nel 1936. Presidente dell’AeroClub di Trento dal 1990 al 1994. Consegue nel 1982 l’Abilitazione APNS n. 91 al “Corso – Ortles” della Scuola Nazionale di Volo in Montagna. Di sé dichiara che “si occupa di cento cose ed Associazioni e nel tempo libero fa il notaio”. Il suo motto è: “chi dice che i piloti di montagna contano poco perché sono pochi è come se dichiarasse che gli scalatori degli 8000 contano poco nella storia dell’alpinismo”. Viene nominato Presidente dell’Associazione durante l’Assemblea del 2004 a Trento ed alla sua decisa volontà si deve la realizzazione del primo sito ufficiale dell'Associazione.

Francesco Frezza

Nato a Vidor (TV) nel 1947, risiede a Valdobbiadene (TV) Di professione imprenditore nel comparto del mobile, già Vice-Presidente dell’Associazione Piccole e Medie Imprese della Provincia di Treviso. Consegue il brevetto di pilota di aeroplano nel 1971 presso l’Aero Club di Treviso e quello di elicottero nel 1990 presso la Italfly di Trento. Consegue nel 2003 l’abilitazione al volo in montagna n° 9 (disciplinare dell’AeroClub di Belluno) frequentando il corso “Altissimo”. Da sempre appassionato di aviazione, ha sponsorizzato tre importanti raids aerei documentati in appositi volumi editati. Nel 1987 il raid con 11 velivoli attraverso varie Nazioni Europee, nonché i raids a rievocazione storica del volo su Vienna di D’Annunzio e della 1° trasvolata della Manica di Bleriot effettuati da Giancarlo Zanardo rispettivamente con triplano Foker DR1, e Bleriot. Viene nominato Presidente della AIPM nell’Assemblea di Gualdo Cattaneo del 2007. Viene nuovamente rieletto per acclamazione in occasione della 24^ Assemblea di San Marino per il triennio 2010 - 2013. Nel corso dell’Assemblea di San Marino del 2019 gli viene conferito un terzo incarico per il triennio 2019-2022.

Domenico Chiesa

Nato a Tezze sul Brenta (Vicenza) il 15 febbraio 1954, coniugato con quattro figli, vive a Pieve di Cadore (Belluno) dove esercita la professione di medico dentista. Si avvicina al volo nella metà degli anni ottanta conseguendo il brevetto presso la scuola dell’Aeroclub di Belluno. Comincia presto ad interessarsi di volo in montagna frequentando i raduni e aderendo poi all’AIPM come socio nel 1991, anno in cui l’assemblea si svolge proprio a Belluno. Particolarmente attratto dai velivoli bicicli, adatti al nostro tipo di attività, si interessa in particolare al PA18, che sarà il suo preferito, ma anche all’L19 e all’Husky con i quali ottiene anche l’abilitazione al traino alianti. Frequenta anche la scuola di volo a vela all’L’Aquila e sostiene il relativo esame per la licenza nel 1990. Dal 1993 al 2009 ricopre la carica di Presidente dell’Aeroclub di Belluno dove fonda la sezione e la scuola di volo a vela e di VDS e inoltre incrementa la didattica nel volo a motore riuscendo ad ottenere nel 1998 il disciplinare per il volo in montagna, permettendo così di far riprendere la Nostra Specialità che poteva così ritornare a formare nuovamente piloti abilitati, dopo la chiusura della scuola di Trento. Si abilita alle superfici in pendenza ed innevate con il corso Sella svoltosi nel 2007. Viene eletto Presidente AIPM nel 2013 nell’Assemblea tenutasi a Cremona e poi rieletto in quella di Loreto nel 2016, anno del Trentennale dell’associazione. Riesce durante tale periodo, pur con qualche difficoltà, a far proseguire la scuola di Volo in Montagna di Belluno e si prodiga per far entrare nel nostro mondo anche quei piloti VDS motivati a cimentarsi col nostro tipo di volo. Si adopera infine per far aumentare l’interesse nei confronti della cultura del volo praticato in montagna. Sfruttando le opportunità date dai social, continua a far migliorare il sito internet e sviluppa anche la pagina face book, molto frequentata e che ci permette di suscitare attorno al nostro mondo quel fascino che ci riconoscono anche coloro che abitualmente non lo frequentano.

Brevi schede biografiche dei Personaggi che hanno onorato la nostra Associazione con la loro adesione e che i vari Consigli hanno voluto riconoscere come eminenti Rappresentanti della nostra splendida disciplina.

A.L.E. (Aviazione Leggera dell’Esercito)

Viene nominata Socio Onorario in occasione della 2^ Assemblea 1988 di Aosta. La motivazione cita:” Già dal momento della sua creazione, l’Aviazione Leggera dell’esercito Italiano volgeva la sua attenzione verso l’arco alpino e, con spirito pionieristico, ammirevole visione tattica e lodevole efficienza, ha addestrato i suoi piloti al volo in montagna; ha operato per quasi venti anni, inizialmente con aerei Piper L-21 e poi con SM-1019, su tutto l’arco alpino con elevatissimo coefficiente di sicurezza. Le azioni dell’Aviazione Leggera dell’esercito, nel campo del volo alpino con aeroplani, costituiscono un notevole impulso per lo sviluppo di questa disciplina in Italia ed un esempio di operazioni efficienti e sicure verso le quali tutti i piloti di montagna devono fare riferimento”.

Col. Pilota Francesco Volpi

Il Pioniere...
Classe 1914 , di Trento, si brevetta nel 1935. Vola ancora ed oggi, si dice unico pilota in Europa e secondo nel mondo che può vantare 80 anni di attività di volo ininterrotta. Colonnello pilota di S.79 durante la seconda guerra mondiale viene impegnato maggiormente sul fronte Russo. Ottiene la Medaglia di Bronzo al V.M. per il suo prodigarsi incessante tra l’aeroporto base ed i punti più avanzati del fronte, in momenti di particolare emergenza, per il rifornimento tempestivo alle truppe operanti di materiali urgenti e di grande importanza. Fondatore dell’A.C. Trento, promotore della “Scuola Nazionale di volo in montagna” dell’Aeroclub di Trento e Direttore della stessa per il biennio 1973-1974, consegue nel 1972 l’Abilitazione APNS n. 22 al “1° Corso – Aquila”. Presidente dell’A.A. della sez. di Trento. Sempre impegnato nella commissione Museo dell’Aeronautica “ G. Caproni di Trento”. Viene nominato Socio Onorario in occasione della 5^ Assemblea 1991 di Belluno.

Fiorenza De Bernardi

La prima donna pilota di linea italiana e la prima donna pilota di volo in montagna Fiorenza Inizia a volare nel 1951 con il padre (il grande Mario de Bernardi, sportivo, aviatore, collaudatore, inventore, recordman) su un piccolo aereo da turismo. Approfittando del permesso che l’Aeronautica Militare dette ad alcuni civili (già con una certa esperienza collaudata) per frequentare un corso di strumentale basico alla scuola militare di Alghero (1966) ottiene il brevetto commerciale. Diviene, così, nel gennaio 1967 la prima pilota di linea in Italia (e quarta o quinta nel mondo). Nel 1969 diviene la prima Comandante donna in Italia. A Mosca effettua un corso sul trimotore russo Yak 40 iniziando a fare linee regolari, charter e voli dimostrativi.
Nel 1980 ottiene di fare un corso con l’Alitalia per il quadrimotore DC8 e con Avioligure volava per l’America e l’Africa. Un terribile incidente in automobile la costringe ad andare in pensione un paio di anni prima del previsto. Ha fondato l'Associazione Pilote Italiane, diventata ora Associazione Donne dell'Aria (ADA) della quale fanno parte anche le paracadutiste, direttori di aeroporti e tutte le donne che fanno parte dell'aviazione. E’ vice-presidente della Federazione Pilote Europee, membro delle 99 (un'associazione a quale appartengono tutte le pilote del mondo) e membro ISA (Associazione Internazio-nale delle Pilote di Linea). Consegue nel 1974 l’Abilitazione APNS n. 24 al “Corso – Falco” della Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento. Viene nominata Socio Onorario in occasione della 9^ Assemblea 1995 di Sassuolo.
L’Adige – domenica 24 febbraio 1974
Piloti di montagna, che gente!
Durante uno dei miei voli sull'Adamello rimasi bloccata da nubi basse che coprivano le cime intorno e non potei ridecollare. Per fortuna anche un altro Piper, atterrato prima di me, si trovò nelle stesse condizioni, così eravamo in tre, gli altri erano Erik Abram e un suo allievo, e dovemmo faticare per costruire un igloo (durante gli addestramenti in montagna si deve imparare anche quello e tutto ciò che fa parte della sopravvivenza) e passammo tutta la giornata e la notte e parte del giorno dopo raggomitolati nel nostro mucchio di neve.
17 giugno 2005 a Trento
Fiorenza ritrova Erich Abram
Fuori erano 20 gradi sotto zero, ma fra una chiacchierata e un Nescaffè fatto con la neve, il tempo passò in un silenzio maestoso come solo la montagna ti può dare. Fu bellissimo. Nota:Erik Abram è stato anche il mio istruttore di volo in montagna ed è l'Erik che andò sul K2 nella prima spedizione di Ardito Desio, la prima conquista della vetta. Testi e foto storiche tratti da www.fiorenzadebernardi.it e da archivio Umberto Venturini Per chi volesse approfondire la conoscenza con la meravigliosa storia di Fiorenza si consiglia il sito www.fiorenzadebernardi.it.

Pietro Bassi

...volare sui boschi e sulle baite degli alpeggi, come atterrare sul ghiacciaio lucente è cercare la dimensione umana, la comunicazione con l’uomo, con l’infortunato da soccorrere...
Classe 1921, piacentino di nascita e valdostano per amore. Ufficiale degli alpini, riceve un encomio solenne per l’eroico comportamento tenuto durante gli scontri di confine con i partigiani di Tito nel ‘43. Laureato in medicina giunge in Val d’Aosta dove tra un’ascensione e l’altra al Cervino trova il tempo per sposarsi e “… per sposare la Valle d’Aosta” come ama precisare. Si trasferisce a Courmayeur dove inizia una lunga carriera di medico durante la quale non ha smesso di credere: “… al mestiere di salvare vite umane in periferia estrema, con pochissimi mezzi, ma tanto amore dentro…”. Trentaseimila interventi quasi sempre a favore di gente che non fa notizia o che se la fa è colpa di una valanga che travolge gli anonimi operai del Monte Bianco oppure si tratta di Andrea Oggioni o dell’alpinista scrittore Kurt Diemberger recuperato con Monatti, Zappelli, Gallieni e Paney dopo un’intera notte sulla Sud dell’Aiguille Noire.
Inizia casualmente con il volo a vela, si appassiona e prosegue con i corsi di pilotaggio in Francia, Svizzera, Italia. Diventa pilota di volo in montagna perché: “… volare sui boschi e sulle baite degli alpeggi, come atterrare sul ghiacciaio lucente è cercare la dimensione umana, cercare la comunicazione con l’uomo, con l’infortunato da soccorrere: volo alpino per il soccorso alpino…”. Nel 1966 è presente nelle zone alluvionate del Vajont dove impara a pilotare l’elicottero. Nel 1976, mentre sta frequentando la Scuola di volo in Montagna a Trento con la guida Bertone ed il giornalista Cassarà, raggiunge le zone terremotate del Friuli e vi rimane per un mese. Medico della spedizione dell’Annapurna effettuando un salvataggio a 7000 metri e poi a promuovere progetti sanitari in Somalia ed in Brasile. Consegue nel 1973 l’Abilitazione APNS n. 15 al “1° Corso – Aquila” della Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento. Viene nominato Socio Onorario in occasione della 9^ Assemblea 1995 di Sassuolo.

Piccola corrispondenza con Berto Venturini
Questa fotografia l’ha fatta una mattina in volo con me la guida alpina Luigino Henry di Courmayeur che poi mi ha portato come medico alla sua spedizione in Himalaya Annapurna 77 e là purtroppo è caduto. E’ una delle ultime cartoline e l’ho inviata a te che vai alle prime luci ad atterrare “dove non osano le aquile”.
Ciao Bassi.

Sembra un tramonto ma è l’alba sulla catena del Bianco vista da Nord, Valle di Chamonix. Una volta sola con Kurt Diembergher siamo decollati “di notte” per trovarci in vetta al Monviso al sorger del sole. Non lo scorderò mai e spero di volare presto con te.
Bassi

Testi e foto storiche tratti da archivio Umberto Venturini

Col. Pilota Remo Cazzolli

Viene nominato Socio Onorario in occasione della 9^ Assemblea 1995 di Sassuolo. Nasce a Pinzolo (TN), classe 1914, e fin da bambino dimostra una spiccata attitudine e passione per il volo. Entra alla Scuola militare dell’Aeronautica militare di Foligno (PG) e si addestra con Caproni 100, il Caproncino. Si specializza alla Scuola Caccia di Ghedi (BS) e, nella seconda metà degli anni 30, viene comandato in Libia come ricognitore. Durante la seconda Guerra Mondiale opera come caccia di scorta sul fronte di Malta, viene abbattuto nel 1942 riportando gravi ferite. Catturato dagli inglesi, viene trasferito in un campo di prigionia in Scozia, da dove sarà rimpatriato nel 1943. Il suo approccio con il volo in montagna avviene nell’inverno 1935-36 quando, su aereo Breda 25, con Istruttore il Comandante Eccli sull’aeroporto militare di Dobbiaco operava numerosi atterraggi su neve.
È deceduto a Trento nel 2001.

Roberto Venco

Tra i Soci fondatori dell’A.I.P.M. e Vice Presidente per moltissimi anni rappresenta un personaggio fondamentale per la crescita e la difesa del volo in montagna. Roberto era un appassionato della montagna ed ogni volta che il tempo glielo permetteva lui “arrampicava”. Proprio in cima a queste montagne “guardando il volo dei corvi” gli tornò quella passione per il volo che in anteguerra dovette abbandonare per volontà del padre. Si iscisse all’AeroClub di Torino cominciando con l’FL3 ed un Istruttore indimenticabile: Vignoli. Superate le mitiche “400 ore” passa ad Aosta dove c’è un PA18 ed un gruppo di amici che già atterra in montagna. Nomi cari come: Donadelli, Patuzzi, Franzelin, Petronio. In questo gruppo Robeerto trova amicizia, insegnamenti, esperienze e… rotture fuori campo. Dall’amicizia con Patuzzi nacque un’intensa partecipazione a raduni internazionali, ospiti dell’A.F.P.M., e di attività negli atterraggi sui ghiacciai italiani, francesi e svizzeri. Viene nominato Socio Onorario in occasione della 15^ Assemblea 2001 di Cuneo. Gli viene riconosciuto l’impegno dato a difesa della Legge Gex, del Volo in Montagna italiano e per aver contribuito in maniera determinante alla formulazione della regolamentazione regionale della Valle d’Aosta che permette ai piloti A.I.P.M. di poter praticare il volo in montagna sui ghiacciai. Consegue nel 1979 l’Abilitazione APNS n. 77 al “Corso – Nimbus” della Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento.

Erich Abram

Nato a Vipiteno nel 1922, nutre la grande passione per la montagna e le scalate divenendo un forte e bravo scalatore di V° e VI° grado. Compie imprese classiche su tutte le Dolomiti e sul monte Bianco aprendo vie nuove e dirette come lo spigolo Abram sul Pizzo Ciavazes nel Gruppo del Sella. Fa una guerra molto lunga sul fronte russo, tornando a casa solo nel 1947. Si specializza in sistemi e tecniche refrigeranti e questo, oltre alla bravura di scalatore, gli vale la chiamata a far parte del gruppo organizzato da Ardito Desio in partenza per la conquista del K2 nel 1954. Nell’impresa ha la responsabilità degli apparati di ossigeno e collabora generosamente per la conquista finale portando con Bonatti le bombole sino al campo ad 8.000 metri per Compagnoni e Lacedelli che arriveranno alla cima suggellando l’impresa italiana. Al rientro continua nelle sue scalate coltivando l’altra sua grande passione: il volo. Infatti, nel 1958 consegue il brevetto di pilota d’aereo e, quindi, quello di elicottero. Il primo lo consegue in Svizzera con un Istruttore d’eccezione: Hermann Geiger il padre del volo in montagna. Inizia così l’attività di soccorso in montagna che allora si faceva con il Piper PA 18 munito di sci. Nel 1965 insieme a Corrado Gex con due Piper PA18 muniti di sci atterra sul ghiacciaio delle Lobbie, sull’Adamello, a 3.100 metri. A Trento è istruttore di volo in Montagna insieme a Giuseppe “Beppino” Dellai. Raggiunti i limiti di età per l’attività di Istruttore ha continuato a volare per molti altri anni mantenendo innata la sua forte simpatia e personalità e forte l’amore per la montagna. Viene nominato Socio Onorario in occasione della Assemblea per la riforma dello Statuto in data 11 dicembre 2004 a Pescantina (VR) con la seguente motivazione: “Un uomo generoso che ha sempre amato la montagna e gli spazi liberi. Prima come alpinista sempre impegnato su strapiombi da vertigine e poi come pilota portando nedlla nostra Scuola le tecniche apprese direttamente dall’iniziatore Geiger. Istruttore completo che ha sempre insegnato il rispetto per la montagna tramandando la vera essenza del pilota di montagna.”.

Italo Battioli

Tra i fondatori dell'Associazione e promotore dell'EMP, in occasione dell'Assemblea di Aosta del 2008 è stato nominato Socio Onorario. Per conoscerlo ed apprezzarlo potete consultare la pagina dedicatagli tra i Presidenti.

Mario Marangoni

Proposto dal CdA in occasione dell'Asemblea di Belluno del 2011 ed approvato per acclamazione, Mario Marangoni nella storia della nostra Associazione è sempre stato un sostenitore, grande pilota di montagna e Presidente nel biennio 2002-2004. Nato a Rovereto (TN) nel 1931, consegue il brevetto di volo a motore a Verona Boscomantico nel 1958 acquisendo sempre maggiore familiarità con velivoli potenti e filanti come il Macchino, il Falco ed il G46. Pilota di aliante, di idro e di elicottero ottiene il brevetto commerciale ed opera su Citation 500 e Falcon 10, diviene Istruttore di elicotteri. (Gli amici dicono che i meccanici, quando Mario entra in hangar Italfly, nascondono le scope perché lui vorrebbe provare a “farci un giretto”). Presidente dell’AeroClub di Trento dal 1978 al 1982. Consegue nel 1973 l’Abilitazione APNS n. 11 al “1° Corso – Aquila” della Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento. Viene nominato Presidente dell’Associazione durante l’Assemblea del 2002 a Trento. Dimenticavamo: quando non vola fa l’industriale, è stato Presidente dell’Associazione Industriali della provincia di Trento, è Cavaliere del Lavoro ed ora, che ha un po’ più di tempo, è anche Presidente e membro di diverse Fondazioni ed Associazioni Finanziarie e di Ricerca. Talvolta riceve riconoscimenti quali, gli ultimi in ordine di tempo, il Master Honoris Causa in Gestione d’Impresa Integrata (Vicenza, luglio 2004) e l’ingresso nella Hall of Fame TIA (Las Vegas, novembre 2004).

Giuseppe "Beppino" Dellai

Il suo battesimo dell’aria avviene in un’afosa domenica di giugno del 1960 quando, studente universitario al secondo anno di studi alla facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Ferrara, viene iniziato al volo da un amico, su un vecchio Farchild quadriposto. L’anno dopo esce un bando dell’Aeronautica per 120 allievi ufficiali piloti di complemento cui decide di partecipare. Viene convocato a Roma per la selezione, risultando il 1° dei non già brevettati ed iniziando in quel di Lecce (aeroporto di Galatina) per il 43° corso, che lo porterà l’anno seguente al conseguimento del brevetto di Pilota Militare. Dopo i primi voli fatti con il vecchio T6 Texan viene scelto con altri 20 colleghi per iniziare un corso sperimentale a livello internazionale direttamente su velivoli a getto. È un addestramento duro: alle missioni di volo a vista e strumentale si intercalano quelle di acrobazia e di formazione, il tutto seguito da verifiche di esaminatori nazionali e da controlli di commissioni internazionali NATO. Predilige il G 91 con base a Treviso; il velivolo è un vanto dell’industria italiana, la base è vicino a casa e alle sue montagne! Dopo tre anni di intensa attività come pilota Combat Ready, ha la possibilità di frequentare il 38° corso per istruttori ed essere impiegato poi in qualità di istruttore presso la scuola di perfezionamento ad Amendola. Allo scadere della ferma come Ufficiale Pilota di Complemento (per mantenere fede ad una parola data) lascia con rammarico la Forza Armata e rientra nella vita civile. Per ben tre volte Alitalia lo lusinga offrendogli la possibilità di volare con aerei di linea in Compagnia ma prevalgono altri valori: la piacevole responsabilità della nuova famiglia, il male del campanile e delle montagne. Contattato dal dott. Volpi e dal dott. Aichner accetta di fare l’istruttore presso l’Aero Club di Trento. Deve presentarsi a Roma per il conseguimento della licenza professionale e, anche se istruttore su velivoli a getto, dovrà sostenere un esame per istruttore civile (dai turbogetti ai velivoli leggeri!). Nel ’68, dopo tutta la trafila burocratica, inizia il nuovo impiego in quel di Trento. Il I° maggio 1969 l’Aero club si trasferisce in toto sul nuovo aeroporto di Mattarello, dove è possibile l’attività giornaliera senza le limitazioni meteorologiche del vecchio aeroporto. Dopo l’acquisizione della licenza di volo a vela e di elicottero, nel dicembre del ’71 a Courchevel si specializza, con la guida di Michel Kossa, nel più affascinante dei voli: fra le montagne e con atterraggi e decolli dalle ridotte aviosuperfici in pendenza su neve e su piste semi-preparate. Diviene Istruttore di Volo in Montagna sin dalla nascita della Scuola Nazionale di Trento. Ha formato centinaia di piloti alla pratica di questa meravigliosa disciplina; ha formato Istruttori; a livello nazionale è stato ed è tuttora un punto di riferimento ogni qualvolta si renda necessario conoscere, approfondire, aggiornare o innovare la materia in campo aeronautico. La sua presenza è incessante, continua istruendo ed allenando gli amici già piloti brevettati e partecipando con loro a varie spedizioni nei cieli d’Italia e di tutta Europa.
Giuseppe “Beppino” Dellai è stato nominato Socio Onorario in occasione della 33.ma Assemblea tenutasi a San Marino nel 2019.

Il testo è stato estratto dal capitolo a lui dedicato nel libro “Liberi di volare” di Enzo Marchesi.

Elenco completo di tutte le Assemblee dell'Associazione dalla sua Costituzione ad oggi.

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Una bellissima storia datata 1985.
Vale la pena ricordarne i capitoli essenziali perchè i momenti e le persone che ne hanno rappresentato la nascita, la crescita e la sua meravigliosa esistenza, non vadano persi.

Tutto ha inizio nel maggio 1985

Durante il XV° Raduno Internazionale dei Piloti di Montagna, tenuto ad Aosta nei giorni 25-26-27 maggio 1985, oltre a numerosi piloti francesi e svizzeri, sono ospiti dell’Aeroclub della Valle d’Aosta anche alcuni piloti di montagna italiani.
Da Viterbo attivano Italo Battioli e Marco Longo, Valentino Poli e Marcello Pasquali, Paolo Cattani e Bozzone, tutti a bordo di Piper L-18C.
Da Trento con due PA 18-150 arrivano Berto Venturini, Luigi Pezzoli e Adriano Boccardi.
Durante la cena ufficiale del 26 maggio, Italo Battioli lancia l’idea di fondare l’Associazione Italiana Piloti di Montagna (A.I.P.M.); da tempo, il nostro Italo, aspettava la buona occasione per mettere le basi di una Associazione che in Italia mancava. Erano esistenti l’Associazione francese (A.F.P.M.) e quella svizzera (A.S.P.G.) ma i piloti italiani non erano rappresentati e raggruppati in nessuna Associazione nazionale.

L’incontro con gli amici di Aosta (il Presidente dell’Aero Club Gianfranco Marten-Perolino ed il rappresentante del volo in montagna Roberto Venco) con quelli di Trento è stato per Italo il momento giusto.
La sera stessa con l’entusiasmo di tutti viene steso un breve ma significativo documento che getta le basi di quella che, poco dopo, doveva diventare l’A.I.P.M.
Le cose da fare erano molte: bisognava stilare uno statuto, informare i piloti abilitati in tutta Italia, partire con una prima “costituente” che potesse definire obiettivi, contenuti, funzioni della nuova Associazione.
Da maggio a settembre tra Battioli ed i soci “fondatori” si assiste ad una fitta corrispondenza senza, purtroppo, trovare un momento di aggregazione in cui poter agire concretamente.

L’urgenza di arrivare alla costituzione di una Associazione Nazionale che rappresentasse il “volo in montagna” era dettata anche dal pericolo che nuove normative e regolamenti del Ministero dei Trasporti e di Civilavia potessero intervenire a far arretrare o perlomeno limitare i benefici della Legge GEX (legge n. 518/68).
Una legge promossa, voluta ed approvata dal nostro Parlamento grazie all’impegno ed alla passione di Corrado Gex, Parlamentare della Regione Valle d’Aosta.
Italo Battioli nella sua posizione di Segretario Tecnico dell’Associazione Nazionale Piloti Commerciali, era riuscito a far conoscere ed a parlare sul problema del “volo in montagna” negli uffici del ministero, in quelli di Civilavia e con funzionari addetti al rilascio di licenze ed abilitazioni.
Questa posizione e l’autorevolezza dello stesso Battioli ha permesso, fin dall’inizio, la difesa della legge esistente e della regolamentazione delle aviosuperfici da attacchi e restrizioni che durante questo periodo affiorano negli uffici competenti.
L’urgenza porta alla formazione di un Direttivo Provvisorio che lavori per portare alla costituzione ufficiale dell’A.I.P.M.
Per ragioni pratiche la sede dell’Associazione viene proposta a Roma con Italo Battioli Presidente.
Venco e Venturini, rappresentanti delle realtà locali dove viene praticata l’attività di volo in montagna, ricoprono le cariche di Vicepresidente e Segretario.
Gli ultimi mesi del 1985 sono contraddistinti da una grande mole di discussioni, riunioni, corrispondenze. Venco per le Alpi Occidentali e Venturini per quelle Orientali promuovono riunioni informative con i piloti abilitati per raccogliere tutti i suggerimenti per poter stilare in tempi brevi uno Statuto condiviso dalla maggioranza.
A Rovereto viene interessato il Notaio Guido Falqui Massidda, anch’egli pilota di montagna, per poter dare una veste ufficiale alla bozza di statuto così come venutosi a creare dopo il lavoro svolto prima ad Aosta e poi negli incontri successivi durante gli incontri con i piloti.

Il giorno 4 gennaio 1986

Presso i locali dell’Aero Club di Trento, erano presenti:
In rappresentanza di Aosta Roberto Venco e Mario Ventura.
In rappresentanza di Roma Italo Battioli e Paolo Cattani.
In rappresentanza di Verona Luigi Pezzoli.
In rappresentanza di Trento Umberto Venturini, Renato Fornaciari, Giuseppe Dellai, Mario Marangoni, Enzo Marchesi, Remo Marsilli, Mariano Marsilli, Franco Boscheri, Adriano Boccardi ed il notaio Guido Falqui Massidda

Per discutere ed approvare la stesura definitiva dello Statuto e provvedere alle prime cariche sociali che furono:

Presidente Italo Battioli di Roma.
Vice Presidente per le Alpi Occid. Roberto Venco di Aosta.
Vice Presidente per le Alpi Orient. Umberto Venturini di Trento.
Consigliere Mario Ventura di Aosta.
Consigliere Paolo Cattani di Roma.
Consigliere Valentino Poli di Viterbo.
Consigliere Renato Fornaciari di Trento.
Revisore dei conti Elsa Clusaz di Aosta.
Revisore dei conti Luigi Pezzoli di Verona.
Revisore dei conti Giuseppe De Marie di Roma.

Il periodo sino al 24 maggio 1986 vede il Presidente impegnato sul fronte burocratico. Arriva, finalmente, la notizia dell’avvenuta registrazione dell’atto costitutivo l’Associazione, si può ottenere il codice fiscale e l’apertura di un conto corrente, operazioni essenziali per poter operare con ufficialità.
Da parte di Sandro Calabresi viene realizzato il logo dell’Associazione e da questo momento, su carta intestata, viene dato il via alla diffusione della presenza nel panorama aeronautico della nuova Associazione.
Le prime vengono inviate a:
Ministero della Protezione Civile on. Giuseppe Zamberletti.
Direttore Generale dell’Aviazione Civile ing. Domenico Majone.
Capo Servizio Navigazione DGAC com.te P.C. Brazzola.
Presidente della Commissione SicurezzaVolo com.te Corrado Schreiber.
Presidente dell commissione Trasporti della Camera on. Girolamo La Penna.
Presidente dell’AeC d’Italia dr. G. Baracca.
Direttore Generale dell’AeC d’Italia gen. M. De Paolis.
Presidente AOPA Lupo Rattazzi.
Giornalisti Francesco Giaculli, Antonio Duma, Ugo Passalacqua, Alati.

Dall'8 settembre 1986 al 30 aprile 1988

Il giorno 8 settembre 1986 il Vice presidente Umberto Venturini viene convocato da tre colonnelli, venuti a Trento per conto del Dipartimento della Protezione Civile, che vogliono conoscere la disponibilità dei piloti di montagna in merito al soccorso alpino.
Venturini fornisce un elenco di piloti, allenati e capaci, i cui nominativi vengono inseriti negli elenchi della Protezione Civile dello Stato.
La Provincia Autonoma di Trento non è da meno ed inserisce gli stessi nominativi nelle liste della Protezione Civile Regionale.
I nominativi sono:
Giuseppe Dellai
Renato Fornaciari
Umberto Venturini
Mario Marangoni
Paolo Baldessari
Mariano Marsilli
Remo Marsilli
Guido Falqui Massidda
Ennio Olivotto
Enzo Marchesi
Adriano Boccardi
Vigilio Coser

Il 20 settembre 1986 si tiene il primo Consiglio dell’A.I.P.M. ad Aosta.
Il 30 ottobre 1986 perviene all’A.I.P.M. la comunicazione ufficiale dell’iscrizione nei ruoli della Protezione Civile.
La qualifica è quella di “ PILOTI – SETTORE LOGISTICO”
Il 30 aprile 1988 si tiene ad Aosta il Consiglio Direttivo e la Seconda Assemblea dell’Associazione.
All’Assemblea partecipano ufficialmente il col. Paolo Landucci ed il m.llo Fabio Conti dell’Aviazione Leggera dell’Esercito. Il col. Landucci porta il saluto dell’A.L.E. all’A.I.P.M. con queste parole: “Sono qui per ordine dell’Ispettore dell’A.L.E. per iscrivere tutti i piloti dell’A.L.E. alla A.I.P.M. “.
Il Consiglio Direttivo delibera di iscrivere l’A.L.E. come Socio Onorario con la seguente motivazione: “Già dal momento della sua creazione, l’Aviazione Leggera dell’esercito Italiano volgeva la sua attenzione verso l’arco alpino e, con spirito pionieristico, ammirevole visione tattica e lodevole efficienza, ha addestrato i suoi piloti al volo in montagna; ha operato per quasi venti anni, inizialmente con aerei Piper L-21 e poi con SM-1019, su tutto l’arco alpino con elevatissimo coefficiente di sicurezza. Le azioni dell’Aviazione Leggera dell’esercito, nel campo del volo alpino con aeroplani, costituiscono un notevole impulso per lo sviluppo di questa disciplina in Italia ed un esempio di operazioni efficienti e sicure verso le quali tutti i piloti di montagna devono fare riferimento”.

dal 1 settembre 1988 ad oggi

Il 1 settembre 1988 viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto Ministeriale 10 marzo 1988: “ Modificazione del Decreto Ministeriale 27 dicembre 1971, recante norme di attuazione della Legge Gex (legge 2 aprile 1968, n. 518) concernente la liberalizzazione delle aree di atterraggio.
Con l’emanazione di questo Decreto finisce la lunga partecipazione dell’A.I.P.M. alla sua stesura.
Il risultato è ampiamente soddisfacente perché la maggior parte delle osservazioni dell’Associazione è stata accolta. Il nuovo decreto elimina ogni formalità burocratica per l’uso di una aviosuperficie non segnalata, essendo sufficiente per il pilota l’ottenimento dell’autorizzazione del proprietario del fondo e l’avvertimento all’Ente Circolazione Aerea e Pubblica Sicurezza prima del decollo e dell’atterraggio sull’aviosuperficie. In questo modo ogni campo atterrabile diviene una aviosuperficie non segnalata.
Un ampliamento delle possibilità operative dei piloti di montagna ed una riduzione delle limitazioni burocratiche.
Una vittoria per l’A.I.P.M. ed un premio per il lavoro svolto dal suo presidente Italo Battioli.
Nel 1991 in Inghilterra nasce l’E.M.P. European Mountain Pilots. L’AIPM è rappresentata dal past- President Italo Battioli.
Nel 1992 inizia la collaborazione con Ali Antiche per la pubblicazione trimestrale del bollettino di AIPM.
L’Aeroclub di Trento inizia il suo travagliato percorso irto di difficoltà che lo porterà, nel 1996, alla cessazione di ogni attività. Il rendimento della Scuola Nazionale di Volo in Montagna, la cui esistenza sino ad oggi è stata strettamente legata a quello dell’Aeroclub, ne risente non potendo più organizzare i corsi e formare nuovi piloti abilitati.
Nonostante queste difficoltà l’attività dei piloti trentini continua e nel febbraio 1996 sulle montagne trentine l’Istruttore Dellai, aiutato dal socio Renato Fornaciari, porta a compimento un corso istruzionale che porta alla abilitazione due nuovi Istruttori di Volo in Montagna: i soci Paolo Cattani e Valentino Poli.
Nello stesso anno l’Istruttore Dellai porta a compimento analogo corso istruzionale in Val d’Aosta abilitando all’Istruzione al volo in montagna il comandante Balbis.
A seguito di tali corsi viene accennato il proposito di istituire due nuove sedi per la Scuola Nazionale di Volo in Montagna, ormai cessata a Trento: una a L’Aquila ed una ad Aosta.
In Trentino viene licenziata la Legge Provinciale avente per oggetto la “Disciplina per la tutela dell’ambiente in relazione all’esercizio di aeromobili”. AIPM ottiene una deroga all’iniziale proibizione di ogni attività di volo al disotto di quote minime per il conseguimento ed il mantenimento dell’abilitazione da parte dei piloti soci della Associazione.
Nasce il calendario AIPM.
Il 20 giugno 1997, a Kempten in Germania, viene organizzato il primo Raduno Internazionale EMP. Sono presenti le delegazioni: italiana, francese, svizzera e tedesca.
Obiettivo costituire un primo documento ufficiale da sottoporre al Governo di Bruxelles per presentare l’associazione, le sue finalità e l’omogeneizzazione dei regolamenti nazionali.
Nel 1999 l’Aeroclub di Belluno, con il suo Presidente il socio Domenico Chiesa, porta a compimento il complesso iter burocratico per la realizzazione di una Scuola di Volo in Montagna. Dopo 6 anni, finalmente, si riprende ad abilitare nuovi piloti.
I primi anni di questo nuovo millennio trascorrono serenamente abilitando nuovi piloti e continuando nella realizzazione di viaggi, incontri con le associazioni europee. Nel 2001 avviene la costituzione formale della European Mountain Pilots – la Federazione che rappresenta le associazioni nazionali dei piloti montagna di Francia, Svizzera, Italia, Spagna, Austria, Lussemburgo e Germania. Occorre ricordare che EMP fu fondata nel 1991 in Clacton-on-Sea come impegno formale delle associazioni di Francia ed Italia per iniziare a creare un collegamento tra i vari Paesi in cui si pratica il volo in montagna.
Nel 2003, con un colpo di spugna a tradimento, viene di fatto abolita la Legge Gex mediante l’emanazione del famigerato D.M. 8/8/2003 emanato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in cui all’art. 8 comma 2 – Aviosuperfici occasionali recita:” L’uso di aviosuperfici occasionali da parte di velivoli è consentito esclusivamente per attività di lavoro aereo”. Non si comprende come mai, invece: “L’uso di idrosuperfici occasionali per operazioni è consentito anche per attività diverse dal lavoro aereo”. Verosimilmente la presenza di qualche loro rappresentante al tavolo delle discussioni con l’Aeroclub d’Italia era stata sollecitata senza, però, richiedere la nostra. Sono trascorsi due anni di frenetica attività per contattare vari personaggi del tessuto politico italiano oltre che trattenere numerosi e difficoltosi, incontri con ENAC e AeC d’Italia, nel frattempo commissariato, per ottenere, finalmente, nel 2006 l’emanazione del nuovo D.M. 1/2/2006 che agli stessi articolo e comma inserisce questa nuova dicitura: “L’uso di aviosuperfici occasionali è consentito anche per la pratica del volo in montagna in attività diversa dal trasporto pubblico”. Un’importante vittoria mitigata, purtroppo, da nuove disposizioni, non sempre tecnicamente realizzabili, nella gestione delle aviosuperfici segnalate e da successive limitazioni poste dalle Autorità regionali e provinciali in materia di esercizio dell’attività in montagna con individuazione di procedure burocratiche nell’ipotesi di attività, come ad esempio la P.A.T., al di sopra dei 1.000 metri.
Nel 2005 partecipiamo attivamente all’organizzazione del 1st AWE Aviation and Women in Europe. A.I.P.M. viene sempre più coinvolta in molte iniziative tra loro diverse ma tutte con un comune denominatore: il volo! Questo come riconoscimento all’attività di promozione e di comunicazione svolta, proponendo la nostra Associazione come punto di riferimento nel panorama aeronautico nazionale. Così, grazie al dinamismo di Michelle Bassanesi a Trento, nelle giornate del 17 e 18 giugno, si è svolta la prima Conferenza delle Donne dell’Aria d’Europa, con la partecipazione dell’ADA, Associazione italiana delle donne dell’aria, con a capo la sua Presidente nonché Socia Onoraria di AIPM Fiorenza De Bernardi. Nell’occasione si è potuto riunire tre personaggi di valore nel campo del volo. Francesco Volpi, classe 1915 ed unico pilota al mondo che, all’epoca, potesse vantare 70 anni di attività di volo con licenza in corso. Direttore della prima Scuola Nazionale di Volo in Montagna di Trento e Socio Onorario dell’AIPM dal 1991; Erich Abram, alpinista e membro della spedizione di Ardito Desio che ha conquistato il K2 nel 1954, Pilota di volo in montagna, allievo di Hermann Geiger, ed Istruttore della prima Scuola di Volo in Montagna di Trento. Socio Onorario dell’AIPM dal 2004. Infine, Angelo D’Arrigo, con i suoi titoli di Istruttore di volo, maestro di sci e guida alpina ha sorvolato mari, deserti, vulcani e catene montuose insieme ad aquile e rapaci di ogni specie. È stato il primo uomo a percorrere in volo libero, senza ausilio del motore, il Sahara; ad attraversare la Siberia e a sorvolare l’Everest, la montagna più alta della Terra. Se negli anni precedenti il nostro Socio Luca Fini ha ottenuto la qualifica di Istruttore frequentando la Scuola di Megeve nel 2008 anche Nunzio Toldo si abilita all’istruzione sotto la guida del C.te Beppino Dellai presso la Scuola di Belluno. La nascita, prima, e lo sviluppo, poi alla fine del secolo scorso, del settore del VDS è stato reso possibile dalla crescente sicurezza ed economicità dei mezzi e dall’assenza iniziale di normative legislative oltre che dai ridotti costi di esercizio. Questo ha permesso uno straordinario sviluppo di praticanti e la nascita di nuovi campi di volo ed aviosuperfici. Il periodo di maturazione e di acquisizione di una adeguata consapevolezza da parte dei praticanti è stato abbastanza lungo fortunatamente favorito dall’incessante evoluzione tecnica dei mezzi utilizzati nelle loro prestazioni e dotazioni di sicurezza. Sin dai primi anni dalla nascita della Scuola di V.M. di Belluno l’attenzione a questo nuovo mondo è stata prima discreta, poi forte. A partire dal 2008, all’interno del Consiglio Direttivo di AIPM, il dibattito si è fatto attento nell’individuare ed organizzare contatti e strategie per approfondire le modalità di una possibile integrazione, in particolare constatato il crescente desiderio di quei piloti nel voler affrontare nuovi e più impegnativi obiettivi, quali il volo tra le montagne e l’atterraggio sulle aviosuperfici in pendenza. La sensazione di una diffusa assenza di adeguata formazione specifica ha impegnato AIPM nello sforzo di promuovere corsi per l’insegnamento di una maggiore cultura e disciplina aeronautica oltreché della necessaria preparazione tecnica affinché si potessero successivamente condividere le modalità di approccio e di esecuzione della disciplina. In occasione della 23.ma Assemblea annuale svoltasi a Pavullo nel Frignano il 2 maggio 2009 e nei successivi Consigli Direttivi si organizzano Corsi dedicati alla formazione dei piloti di VDS desiderosi di approfondire la materia e si istituisce una nuova categoria di associati, quella di “Pilota ULM/VDS”. Di tutto questo approfondiremo l’argomento nel Link “Speciale VDS”.
Nel 2011 a Trento viene organizzato un evento eccezionale: il 25° anniversario della costituzione di AIPM e, contemporaneamente, il 10° di EMP. Nel corso dello stesso anno AIPM viene chiamata in audizione avanti la Terza commissione permanente della PAT circa una nuova proposta di legge con il vantaggio di innalzare la quota degli atterraggi in deroga da 1.000 mt a 1.600 mt. come già in essere nella provincia di Bolzano. Ne segue l’emanazione della Legge Provinciale 9/2011che conferma questo innalzamento alleggerendo le procedure burocratiche. Mentre le Scuole Italfly e dell’Aeroclub di Aosta non riescono a decollare, la Scuola di Belluno procede con diverse abilitazioni, comprese le attestazioni di frequenza per piloti di VDS. Nel 2013, nell’ambito del 16° Corso – Croda Rossa viene assegnato il primo a Flavio Canton. Da quella data in poi i frequentanti saranno numerosi e la loro competenza permetterà loro di frequentare le aviosuperfici, anche occasionali, con maggior sicurezza e rispetto delle regole.
Nel 2019, in occasione dell’Assemblea tenutasi a Mariazell in Austria, il nostro Socio e Istruttore Luca Fini viene nominato Presidente EMP.
Con l'entrata in vigore della normativa EASA nel 2011, secondo quanto previsto dalla sezione FCL.815 che regolamenta le nostre abilitazioni MOU, è divenuto possibile svolgere corsi per l'ottenimento della abilitazione alle aviosuperfici in pendenza, valida in tutta Europa. La norma stabiliva la realizzazione di un corso teorico-pratico che ricalcava praticamente quello applicato anche da ENAC con un’eccezione importante: l'esame finale con Esaminatore abilitato. Finalmente nel 2019, grazie all’interessamento dell’Aeroclub di Bolzano (Organizzazione Registrata) ed alla disponibilità della Scuola di Thomas Dietrich, la DTO (Declared Training Organisation) Stuttgart Pattonville Aviators Club, viene istituita in Italia la prima scuola MOU-EASA con l’avvio del primo corso sin dall’aprile 2019 e l’abilitazione di ben 8 piloti, tutti di nazionalità straniera. Da segnalare la disponibilità anche un ultraleggero “Savannah” adatto a svolgere gli stessi corsi riservati ai piloti VDS. La Federazione Europea dei Piloti di Volo in Montagna E.M.P. sta proponendo a livello internazionale la stessa abilitazione facoltativa per i piloti VDS. La stessa che AIPM sta già portando avanti con l’Aeroclub d’Italia.

Alcune note per una carrellata sui personaggi che hanno fatto... LA STORIA DEL VOLO IN MONTAGNA

Hermann Geiger

Un ricordo dei padri del volo in montagna: HERMANN GEIGER... un uomo, un bambino, un gigante !!!

Hermann Geiger nasce il 27 ottobre 1914 a Savièse (Valais-Suisse).
Nel 1938 consegue il brevetto di volo a vela e volo a motore.
Nel 1946 risiede a Sion (Svizzera) in qualità di agente di polizia.
Nel 1947 viene ingaggiato dalla municipalità di Sion in qualità di “guardiano dell’aeroporto civile di Sion”.
Dopo poco diviene istruttore di volo, capo pilota dell’aeroclub e capo responsabile dell’aeroporto.
Il 10 maggio 1952 compie il primo atterraggio su un ghiacciaio (Kander) con un Piper da 125 hp.
A partire da quella data diviene il grande specialista di questa disciplina effettuando un numero considerevole di atterraggi su tutti i pendii innevati delle montagne svizzere.
Sarà lui a formare i piloti a questa attività, in particolare Henri Giraud “il francese un poco matto” che poserà il suo Piper sul Mont-Aiguille, in Isere, (1957) formazione rocciosa che si erge da terra in verticale per mille metri od ancora sulla sommità del Monte Bianco nel 1960.
Seguirà una vita dedicata al volo in montagna ed al soccorso in montagna con l’impiego dell’aeroplano.
Ci piace ricordarlo con queste parole:” … lucidità e passione, audacia e riflessione, spirito d’avventura e ponderazione”.
Muore sull’aeroporto di Sion il 26 agosto 1966.

Henry Giraud

Un ricordo dei padri del volo in montagna: Henry Giraud... il creatore del volo in montagna in Francia !!!

Henri Giraud diviene pilota a 17 anni. Aliante, volo a motore: una passione irresistibile.
A 19 anni diviene pilota militare e nel 1945 istruttore di volo.
In Svizzera Hermann Geiger inventa l’atterraggio in montagna alternando ruote e sci e nel 1957 Henri Giraud effettua uno stage con lui.
In Francia effettua centinaia di atterraggi sui ghiacciai ma, in Francia, questi sono diversi da quelli svizzeri: più corti e con maggiori pendenze.
Da qui la necessità della messa a punto di una tecnica diversa.
Hanri Giraud è il vero creatore dell’atterraggio in montagna in Francia avendone aperto il cammino, fissato il metodo ed ottenuto il riconoscimento ufficiale dall’Aviazione Civile Francese.
Hermann Geiger predisse che l’allievo avrebbe superato il maestro realizzando imprese che lui stesso non avrebbe mai eseguito: fu vero!
I suoi due grandi exploit sono: l’atterraggio sul Mont Anguille, il 27 agosto 1957, e la sommità del Monte Bianco, il 23 giugno 1960.

“in finale l’aereo è come un salmone che risale la corrente”

È morto il 19 novembre 1999.

Corrado Gex

Un ricordo dei padri del volo in montagna: CORRADO GEX... una vita per l’aviazione !!!

Corrado Gex nasce il 12 aprile 1932 a Arvier (AO).
Nel 1962 consegue il brevetto di volo a vela, cui seguono quelli di volo a motore.
Non esistendo alcuna suola idonea in Italia è costretto a recarsi in Francia dove, nell’inverno del 1963 presso l’Aer Alpes a Courchevel sotto la guida di Micherl Ziegler, ottiene l’abilitazione all’atterraggio su aviosuperfici e ghiacciai.
L’aeroporto di Aosta nasce nel 1959, allora Corrado Gex aveva 27 anni, una laurea in Giurisprudenza e l’incarico di assessore regionale alla Pubblica Istruzione.
Nel 1961, in occasione di una Mostra aeronautica tenuta all’Aero Club di Aosta, invita lo svizzero Geiger “il pilota dei ghiacciai” ed avvia il dibattito sulle possibilità ed i modi del volo alpino.
Nel 1963 viene eletto Deputato al Parlamento Italiano ed entra a far parte della Commissione Trasporti alla Camera.
Inizia così ad elaborare la bozza di una Legge per la liberalizzazione delle aree di atterraggio in Italia.
Inizia l’iter di quella che chiameremo la “LEGGE GEX”.
La morte lo ghermisce sul suo aereo nel 1966.

Giuseppe "Beppino" Dellai

Un omaggio a chi, in Italia, ha reso possibile il volo in montagna: GIUSEPPE (Beppino) DELLAI

Beppino è un grande professionista che proviene dall’Aeronautica Militare e che dagli anni sessanta è stato istruttore di volo presso l’AeC di Trento.
Dal 1973 è istruttore di volo in montagna.

Abbiamo tutti imparato da lui!!!

Dotato di una non comune capacità di insegnamento pratico e teorico è riuscito a fare centinaia di piloti, in particolare di volo in montagna.
Appassionato di volo anche dopo il “mestiere”, sempre cordiale e paziente con gli allievi, rappresenta un riferimento sicuro in ogni situazione.
Oltre che un ottimo istruttore, Beppino è un grande amico dal sorriso aperto e sincero.
Ci ha raccontato la storia della sua MERAVIGLIOSA AVVENTURA.

“ Era una splendida mattinata di febbraio, cielo terso, freddo pungente, un’abbagliante sole di alta quota, quando imboccai con la mia rombante Regata color amaranto, il tunnel del Bianco; ero diretto a Courcevel per iniziare una nuova affascinante attività: gli atterraggi in montagna.
Nato tra i monti, appassionato montanaro, pilota da caccia, avevo un buon allenamento ad infilarmi tra le vette delle Dolomiti e del resto delle Alpi e degli Appennini nelle missioni a bassa quota (era il periodo in cui i piloti militari potevano addestrarsi seriamente ed essere operativi), ma posarmi con un piccolo Piper sulla neve sopra i duemila metri non lo avevo mai fatto! Anche questa era una esperienza che andava vissuta.
Fu un’immersione in un mondo completamente nuovo; arrivare nel primo pomeriggio sull’altiporto ed essere accolti con cordialità dagli istruttori, come si fosse amici di vecchia data, sistemarsi in un accogliente albergo di alta montagna e la mattina dopo trovarsi tra le mani la convalida francese del Brevetto di volo italiano (da noi le pastoie burocratiche prevedevano almeno tre mesi per avere quello che lì, ad 800 chilometri da Parigi, veniva sbrigato in una notte!).
Seguirono i voli di addestramento, sia con Michel Kossà che con l’americana Niobe Larsen, trasferitasi in Francia per amore delle Alpi e del volo in Montagna, poi l’esame sui vari altiporti ed aviosuperfici con il comandante Marcel Colò e, oltre all’auspicata abilitazione ad operare su aviosuperficie, l’acquisizione della capacità di posare un aeromobile su strisce di terreno con pendenze che inizialmente incutevano un certo timore.
Era fantastico infilarsi fra quei colossi maestosi che superavano i 3000 metri ed andare a posarsi in piena sicurezza su un fazzoletto di neve più o meno pendente e livellato per poi girarsi con un elegante Kristiania e giù a capofitto verso la valle per spostarsi ancora su una nuova aviosuperficie e ripetere l’esperienza!
Dopo il rientro in Italia, seguì un periodo di attività veramente esaltante: il primo corso al passo del Tonale, sull’aviosuperficie appena abbozzata con l’entusiastica partecipazione delle persone del luogo che, quando ci vedevano arrivare, accorrevano incuriosite, pensando dapprima a qualche avaria del velivolo che ci avesse costretti ad atterrare in emergenza.
L’abilitazione istruzionale insieme ad Eric Abram, un entusiasta amante delle vette, esperto scalatore, reduce dalla prima spedizione sul K2, provetto pilota di montagna addestrato da Hermann Geiger. Da allora fu un susseguirsi di migliaia e migliaia di atterraggi e decolli sui ghiacciai delle Alpi e sulle varie aviosuperfici approntate in Trentino dalla prima e, per lunghi anni, unica Scuola di Volo in Montagna Nazionale. Come istruttore era un’esperienza sempre nuova osservare l’attonito entusiasmo degli allievi, già piloti provetti, quando si trovavano per la prima volta nel silenzio assoluto di un ghiacciaio a tremila metri di quota oppure tra i fiori d’alta montagna dopo l’atterraggio su una rampa che ti incuteva rispetto a guardarla dal punto più alto.
Una soddisfazione ancora più intensa era il momento in cui scendevano dall’aereo dopo aver compiuto il primo atterraggio da solisti.
Furono quindici anni di intensa attività con esperienze sempre nuove ed esaltanti: dormire in un igloo, scendere tra i crepacci cercandosi la strada nella nebbia o dotto una fitta nevicata a causa di piccole avarie del velivolo o effettuare dei voli per il trasporto del meccanico e dei materiali per evitare di abbandonare l’aereo con il carrello in avaria a tremila metri! Infilarsi a quota cima dei pini, sotto un’intensa nevicata per cercare di portare soccorso agli amici rimasti bloccati sul ghiacciaio o bloccati dalla neve marcia di giugno, od al momento di rinchiudersi in un riparo d’emergenza all’imbrunire, in mezzo al ghiacciaio del Mandrone, vedersi spuntare i fari del gatto delle nevi dell’amico Martino (storico gestore del rifugio Caduti sul ghiacciaio del Mandrone in Adamello) che ti aiuta a rimettere in linea di volo l’aereo e ti permette di rientrare (anche se in… notturno) a casa.
Questo per dare solo alcuni piccoli flash di quella che l’attività di volo in montagna in quegli anni.
Il clima generale nell’ambiente portava a sviluppare questa nuova esaltante specialità, i direttivi del club s’impegnavano con entusiasmo perché si potesse operare al meglio, le autorità provinciali appoggiavano benevolmente i nostri sforzi che avevano l’intento di realizzare in Trentino quello che già si faceva in Francia e Svizzera. Persino l’Aviazione Leggera dell’Esercito (A.L.E.), con in testa il compianto gen. Aldo Daz, ci dava tutto il suo supporto tecnico, già collaudato nel campo dei voli su piste semi-preparate in montagna. Nelle sfere romane, inoltre, uno staff di funzionari lungimiranti appoggiava queste nostre esperienze e non mancava, quando se ne presentava la possibilità, di visitarci e condividere con noi la passione per il volo e la montagna. Fu il periodo in cui si rinsaldarono amicizie e solidarietà (vedi Renato) che ci permisero di realizzare vari raid all’estero, diffondendo ovunque il nome della Scuola di volo in montagna di Trento e la documentazione fotografica della nostra attività, suscitando nei nuovi incontri e nelle nuove conoscenze appassionato interesse e malcelata invidia per la maestosità degli scenari e la semplicità di esecuzione delle manovre che apparivano al limite del possibile.
Seguirono, purtroppo, gli anni bui: il numero delle aviosuperfici si riduceva progressivamente con l’aumentare dei parchi e delle riserve naturali, il volo sportivo dava sempre più fastidio e doveva essere relegato ad attività assolutamente marginale. La vita associativa del club andava spegnendosi per i tempi difficili e per altre concause l’attività di volo in montagna restava retaggio, quasi maniacale, dei più fedeli appassionati.
Per noi vecchi nostalgici, il volo è una sorta di malattia dalla quale non guariremo mai e la montagna, come una bellissima, nobile e misteriosa signora, continua a farsi amare con rispetto e passione.
Con l’augurio che questa attività dai mille affascinanti risvolti, possa continuare e tornare ad essere apprezzata per quello che veramente vale, mi unisco a quelli che già lo hanno fatto e che continuano tuttora nella pratica e nella divulgazione, auspicando che altri in futuro possano raccontare la loro MERAVIGLIOSA AVVENTURA!

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