Volo in montagna

Conosci e rispetta la nostra disciplina
Ricordiamo di controllare frequentemente il Calendario degli Eventi per l'anno in corso
e le News che aggiornano tempestivamente su tutto quanto accade in ambito associativo e nella pratica della nostra disciplina.

Volo in montagna

Presentazione

In Italia solo pochi eletti praticano le virtù e conoscono la bellezza di questa splendida disciplina.
A Trento nasce e si sviluppa la prima ed unica, per oltre venti anni, Scuola Nazionale di Volo in Montagna. Gestita dall’Aero Club di Trento sino all’anno 1993, anno della cessazione dell’attività del AeC, ha formato 120 piloti provenienti da varie Regioni d’Italia.

Di questi Piloti il gruppo più numeroso ed attivo che ancora oggi pratica con assiduità il volo in montagna è quello uscito dall’ AeC di Trento. Piloti abilitati che hanno continuato nella pratica, scoprendo nuove aviosuperfici, innevate e non, e che hanno mantenuto vivo lo spirito, l’esperienza e l’emozione di questa unica, grande specialità del volo o per meglio dire “Master” del volo. Un altro nucleo era localizzato ad Aosta, composto da Piloti formati ed abilitati presso le scuole francese o svizzera che hanno introdotto all’interno del loro Aeroclub questa specialità coinvolgendo poi altri piloti successivamente abilitati alla Scuola di Trento.
Sempre abilitati a Trento ne troviamo altri, alcuni ancora in attività, provenienti dagli Aeroclub di Belluno, Bolzano, L’Aquila, Milano, Napoli, Padova, Roma, Salerno, Verona, Viterbo.

Era un’epoca in cui questi “montanari volanti” vivevano all’interno dei loro club, praticavano qualche ripresa in “trasferta” a Trento, partecipavano ai vari raduni spontanei: impegnati nella crescita personale, tra mille difficoltà intrinseche alla disciplina, ma appagati dalle soddisfazioni che scaturivano dalle nuove e sempre più gratificanti conquiste.
Soli, però, di fronte alle continue restrizioni normative; non aggregati e rappresentativi per aver voce in capitolo nella discussione con le Autorità sulla dinamica delle continue modifiche regolamentari che intervenivano per questa disciplina.
Non esisteva, infatti, in Italia alcuna forma di aggregazione che raggruppasse e rappresentasse questa grande famiglia di abilitati, accomunati da un’unica grande passione: il volo in montagna così come era nello spirito della Legge voluta dall’On. Corrado Gex nel 1968.

Oggi, grazie ad AIPM, questa lacuna è stata colmata divenendo una grande famiglia destinata a crescere ancora con la nascita di nuove Scuole di Volo in Montagna che da quell’ormai lontano 1993 si sono succedute continuando a raggruppare nuovi Piloti provenienti anche da diversi Paesi d’Europa abilitati in base alla nuova Normativa EASA MOU-FCL.815. Questa, infatti, riconosce la validità in tutta Europa dell’abilitazione ottenuta in Italia se rilasciata da Scuola DTO/ATO o da Aeroclub dotati di apposito Disciplinare.

Il Pilota di Montagna

...è un personaggio particolare…! Un po’ vagabondo ma innamorato della natura!
Vola sovente su siti isolati: è qui che si trova a suo agio… osservando la natura e l’ambiente circostante in tutti i suoi aspetti.

Per il Pilota di montagna le gioie e le soddisfazioni sono molteplici: egli fa parte di un numero ristretto di esperti, che affrontano le difficoltà di questo speciale volo con l’applicazione ed il rigore indispensabili. Sono amanti della perfezione!
La capacità di scegliere una pendenza; di valutare le distanze e selezionare il punto d’atterraggio e la direzione di decollo; di dominare il vento, stimare la qualità della neve per garantire un impatto “morbido”! Sono queste le prerogative della sua formazione.
Il suo passaggio è fugace, senza lasciare traccia. Condivide e rispetta l’amore degli altri appassionati per la montagna. Il pilota di montagna apprezza la propria libertà, nel rispetto altresì di quella altrui, atterra e decolla in modo appropriato, senza creare danno e senza l’aiuto di nessuno.
Segue le regole di sobrietà, etica e severa precisione. Quando è diretto ad atterrare sui ghiacciai sospende il volo, cambiando direzione, se la sua presenza può intralciare altri escursionisti che si trovano nelle immediate vicinanze. Quando individua una aviosuperficie ne studia la posizione eseguendo il circuito e l’avvicinamento appropriati al fine di evitare impianti ed abitazioni; le evoluzioni tra le vallate avvengono evitando fastidiosi passaggi radenti. Le uniche impronte lasciate sono quelle degli sci sulla neve.

Non arreca disturbo alla fauna limitandosi ad ammirare la varietà delle fioriture, il mutare delle colorazioni dei boschi e assaporando i profumi della terra che le varie stagioni gli offrono.

Le montagne devono essere rispettate … tutti devono essere d’accordo!!!

La frequentazione delle meravigliose montagne ed il loro spettacolare scenario di guglie rocciose e costoni formati dall’erosione millenaria, delle loro verdi vallate e folti boschi aiutano il benessere prisco-fisico consentendo di sfuggire alla vita febbrile quotidiana risultando con ciò appagante e desiderata.
Ognuno deve compiere uno sforzo per il loro rispetto.
Non sempre ciò accade in presenza di rifornimento ai rifugi ed eliminazione dei rifiuti con l’uso di elicotteri e con il crescente sviluppo di impianti di risalita con piloni e cabine: rumore e… folla!
I Piloti di montagna, invece, volano dolcemente, perché i motori sono silenziosi e vengono usati con attenzione. Non devono esser confusi con gli utili ma rumorosi elicotteri.
Per questo i piloti di montagna chiedono il riconoscimento della loro qualificazione ed il diritto a poterla utilizzare al pari di tutti gli altri appassionati della montagna appartenenti alle diverse discipline sportive.

A chi appartengono le montagne? A chiunque ne rispetti l’ambiente… a beneficio di tutti!

Le Regole di Comportamento

Queste regole rappresentano il “modus operandi” imposto dalla necessità di osservare correttamente le regole di conduzione del volo in montagna, nel rispetto della gente (escursionisti, sciatori ecc.) e dell’ambiente montano.

Il Pilota AIPM deve essere riconosciuto proprio per l’osservanza di queste regole. AIPM infatti ha da tempo fatto proprio il motto: “L’emozione di volare in montagna rispettando l’ambiente”.

  1. Programmare il volo solo se si è in perfette condizioni fisiche e psicologiche.
  2. Rispettare le regole di navigazione e degli spazi aerei controllati.
  3. Rispettare i regolamenti di specialità.
  4. Non assumere bevande alcooliche se si deve pilotare.
  5. Non effettuare 3 atterraggi consecutivi sullo stesso terreno.
  6. Privilegiare la sicurezza del volo piuttosto che i migliori risultati.
  7. Volare in base alle proprie competenze di volo per non incorrere in situazioni critiche.
  8. Non sottovalutate le piste considerate difficili.
  9. Accettare le osservazioni ed i consigli che vengono dati da Piloti esperti ed Istruttori.
  10. Non aver timore di chiedere un refreshement o di scambiare con i colleghi le esperienze di volo.
  11. Comunicare preventivamente all’Ente di controllo od a qualcuno, le proprie intenzioni di volo.
  12. Essere consapevoli del grave impatto di fronte al Pubblico, ai Media, alle Pubbliche Amministrazioni, alle Assicurazioni che gli incidenti di volo, anche in montagna, possono provocare.

L'aviazione sportiva di montagna

Nello svolgimento di questa disciplina sportiva, i siti frequentati sono pochi e il numero dei ghiacciai idonei è limitato.

Ininfluenti risultano:

  1. l’inquinamento atmosferico provocato dai gas di scarico dei velivoli se confrontato con quello provocato dal riscaldamento di alberghi, rifugi, malghe o con quello degli scarichi delle automobili degli sciatori, delle motoslitte, dei potenti motori dei gruppi di continuità;
  2. quello da rumore dei nostri motori, che al massimo può durare pochi minuti;
  3. quello ambientale provocato dal segno delle nostre ruote o dei nostri sci, che spariscono in 24 ore od alla prima nevicata, con quelli ben più significativi di piloni, cavi, impianti di risalita e piste di sci

Si può, quindi, tranquillamente sostenere che ripercussioni su ogni tipo di inquinamento provocate dai piloti sono assolutamente assenti. I piloti di montagna sono, invece, i soli “montanari” che subiscono restrizioni alla loro attività e che non possono reclamare alcuna esclusività.

Chiediamo, solo, un normale comportamento al pari delle altre discipline e che eventuali azioni correttive alla nostra non siano apportate solo per il fatto che il volo in montagna è espressione di una ristretta, per quanto qualificata, comunità. Questa specialità aviatoria presenta caratteristiche e specifiche particolari che si differenziano totalmente dall’aviazione generale nel senso proprio del termine, quest’ultima, infatti, è interessata dai viaggi d’affari, dai voli turistici con l’uso di aeroporti controllati che necessitano di costose infrastrutture a carico della collettività. La nostra attività, invece, si pratica nella natura, utilizzando aeroplani con caratteristiche STOL (per atterraggio e decollo corti). Non chiede niente al contribuente. Non altera l’ambiente. Non necessita di piloni, cavi, costruzioni. Talvolta, solo una manica a vento.

Attenzione: non confondiamo la nostra attività con i voli turistici o l’attività degli elicotteri.

Possiamo suddividere l'attività dell’aviazione sportiva di montagna in tre diverse categorie a seconda dei siti su cui viene praticata.
Per quanto ci concerne la trattazione dei relativi capitoli questa fa preciso riferimento all’attività sulle Aviosuperfici Occasionali secondo quanto regolamentato da Enac in relazione alla Liberalizzazione delle Aree di Atterraggio (vedere Regolamento nel nostro Link Normativa).
Secondo la stessa le Aviosuperfici si intendono piane (ANP) o in pendenza (AP) a seconda che la differenza tra l’elevazione massima e quella minima lungo l’asse della dell’aviosuperficie per la lunghezza di questa non ecceda o ecceda il 2 per cento.

Il primo approccio nella pratica del Volo in Montagna si effettua su piste di campagna e collina (indicativamente sino a 1.000 metri), anche piane (ANP) e spesso corte con difficoltà variabili di avvicinamento e di spazio disponibile
Le piste sono spesso private e per effettuare l’atterraggio occorre sempre prima acquisire il permesso del proprietario.
Non sempre, da un primo e obbligatorio sorvolo di ricognizione, si riconosce il rilievo altimetrico o si riesce a valutarne la pendenza.
Per affrontare l’attività di Volo in Montagna sulle Aviosuperfici Non Segnalate o Occasionali (AnS-AnSp) in sicurezza è importante, quindi, acquisire le nozioni fondamentali di tecnica di volo anche se talvolta, in apparenza, sembrerebbe di semplice esecuzione.
È quindi fondamentale, come più volte evidenziato, la frequenza al corso di addestramento e in particolare l’allenamento ai decolli su terreni piani e progressivamente sempre più pendenti.
Inoltre, anche se l’ambiente circostante non presentasse particolari problemi di separazione da grandi ostacoli naturali, è necessario valutare con attenzione che lo spazio circostante sia libero da ostacoli e che permetta traiettorie di atterraggio e decollo in condizioni di sicurezza. Lo stesso dicasi per il sorvolo di centri abitati, agglomerati di case o assembramenti di persone che sono sempre da evitare.
Ricordando sempre che unico responsabile delle relative azioni è e rimane il Pilota ai comandi!

Oltre all’interesse dei piloti per la natura, la frequente attività di volo contribuisce al mantenimento di livello della loro formazione e giustifica l’esistenza del numero e della tipologia delle piste su cui esercitarsi.
Come per l’attività escursionistica, anche il volo in montagna, sempre in occasione degli atterraggi su queste piste, si viene a creare curiosità e una socialità che porta a instaurare amicizie con i Proprietari e i Residenti.
Sulle aviosuperfici al di sotto dei 1.000 metri, spesso raggiungibili anche via terra, non sussistono problemi relativi alla diminuzione di potenza dei motori.

Il passo successivo, quello che effettivamente rappresenta la vera disciplina, è l’attività praticata in montagna a livelli di altitudine che possiamo indicare tra i 1.000 ed i 2.500 metri.
Questa attività permette ai piloti di superare le difficoltà di pilotaggio richieste dalle condizioni orografiche e della crescente altitudine, grazie al rigore e alla precisione acquisiti con l’addestramento continuo.
La maggior parte delle aviosuperfici si trova in località isolate, talvolta nei pressi di un rifugio o di una baita. Gli occasionali incontri favoriscono il sorgere di amicizia con i residenti o gli eventuali ospiti contribuendo all’animazione dei siti rurali.
Su queste aviosuperfici la diminuzione di potenza del motore comincia a farsi sentire e sarà d’obbligo il calcolo della quota densimetrica. L’ambiente diviene tipicamente montano con picchi e pareti rocciose prossime, con le problematiche meteorologiche del volo in valle, del superamento di creste, passi, ecc.
L’urbanizzazione è molto scarsa e la possibilità di collegamento con i centri abitati più difficile.
A queste quote è improbabile trovare delle superfici piane sufficientemente lunghe che permettano l’atterraggio e il decollo. Le piste saranno quindi in pendenza (AnSp) con atterraggio in salita e decollo in discesa.
Ha così inizio l’attività specialistica del Volo in Montagna: per svolgerla in sicurezza risulterà fondamentale la frequenza del corso di addestramento al fine di ottenere l’abilitazione MOU.
In questo caso il corso sarà suddiviso in due parti: l’una relativo all’uso di aviosuperfici a fondo naturale su ruote e l’altra a fondo innevato con l’uso di sci e, cosa importante, senza l’uso di freni.

Il naturale completamento ed il massimo obiettivo cui un pilota di Volo in Montagna aspira è posarsi sul ghiacciaio.
Questo volo va affrontato solo se addestrati e con estrema prudenza e serietà. L’esperienza insegna che basta veramente poco perché quella che poteva essere una serena escursione si trasformi in una situazione di pericolo.
Infatti, sulle nevi o su ghiacciaio si pratica un’attività sportiva di alto livello tecnico per il pilota, essendo necessaria la conoscenza della montagna con i limiti operativi che essa comporta: l’evoluzione dei ghiacciai, le condizioni meteorologiche tipiche dei massicci, la varietà dei tipi di neve, il dover scegliere di volta in volta la corretta traiettoria di avvicinamento
Non è certo un’attività di massa e per meritarsela occorre umiltà, rigore, disciplina ed applicazione, qualità tipiche dei montanari.
Sulle aviosuperfici al di sopra dei i 2.500 metri la diminuzione di potenza del motore e conseguentemente delle prestazioni dei velivoli è molto accentuata: può arrivare anche al 50%, le velocità reali al suolo sono quindi accentuate per effetto della rarefazione dell’aria.
I collegamenti con il resto del mondo sono quasi inesistenti.
Il pilota oltre ad essere padrone di sé e della macchina, dovrà conoscere e saper applicare le nozioni basilari per l’eventuale sopravvivere in alta montagna attraverso un preventivo corso di sopravvivenza ad alta quota.

L'abilitazione al volo in montagna

Il volo in montagna è una disciplina di alto livello e la più formativa scuola di pilotaggio che esista. Detto questo, prima di affrontare questa attività è necessario avere acquisito un buon livello di pilotaggio. Indicativamente almeno 200 ore di pilotaggio.

Se in pianura non sapete mantenere perfettamente una velocità od un rateo costante di discesa in avvicinamento è molto probabile che in montagna queste vostre limitazioni si amplifichino e rendano il vostro apprendimento difficoltoso. Occorre, pertanto, essere addestrati preventivamente a questo tipo di pilotaggio per poter interpretare correttamente le informazioni che giungono dagli strumenti: velocità, variometro, altitudine, ad esempio. La familiarità con la strumentazione di bordo consente di condurre un volo rilassato ammirando l’ambiente circostante.

In un colpo d’occhio saper percepire dal cruscotto strumenti anche i parametri della situazione atmosferica che può variare improvvisamente come, ad esempio, una corrente ascensionale che da un momento all’altro può trasformarsi in discendente o viceversa. Variazione che vi potrebbe sorprendere non permettendovi di arrivare al suolo sul “punto” previsto costringendovi ad essere troppo lunghi in atterraggio nonostante la riduzione totale della “manetta” o troppo corti anche con massima potenza.

Questo vale per la pratica su ruote, ma anche per quella con gli sci su aviosuperfici o ghiacciai e spesso in presenza di condizioni di “punto di non ritorno”. Sulla base del vostro livello di preparazione sarà possibile procedere per ordine crescente di difficoltà. Premesso che scopo primario dell’addestramento è quello di preparare i piloti ad affrontare in sicurezza e correttezza tutte le fasi del volo al fine di evitare le situazioni di pericolo ed emergenza, si può di conseguenza delineare un percorso formativo. Il volo in montagna di per sé non è particolarmente problematico ma potrebbe diventarlo: quindi va affrontato con estrema prudenza e serietà. L’esperienza insegna che basta veramente poco, perché quella che poteva essere un piacevole volo si trasformi in una situazione di estremo pericolo.

Pertanto, raccomandato ed indispensabile un corso di formazione organizzato dalle Scuole ATO e DTO presenti in Italia con il patrocinio di AIPM che potrete trovare nello specifico Link SCUOLE E CORSI.

Volare in montagna

Per raggiungere un’aviosuperficie in montagna ma anche solo per un volo di trasferimento che prevede l’attraversamento o il sorvolo di una regione montuosa occorre una particolare attenzione che consenta di affrontare il volo in sicurezza. Volare tra i rilievi (attraenti, grandiosi, variegati) è certamente affascinante e ricco di stimoli ma la loro vicinanza può determinare il coinvolgimento in fenomeni naturali che devono essere affrontati con cautela, meglio ancora prevenuti imparando a conoscere le trappole che nascondono. Questo vale per qualunque pilota sia di Aereo che di Ultraleggero!

La conoscenza e la consapevolezza:

  1. dei mutamenti dell’organismo umano alle differenti quote;
  2. delle corrette previsioni meteorologiche per una corretta pianificazione del volo;
  3. delle diverse situazioni del vento, del sole, del degradare dei monti, delle correnti e delle turbolenze, delle formazioni di ghiaccio e delle percezioni in volo;
  4. della repentinità e della violenza dei mutamenti meteorologici;
  5. di come superare une vetta, un costone, una selletta, una valle, ecc.

rappresentano gli elementi che occorre valutare preventivamente per godere di un viaggio tra le montagne o di predisporsi per l’avvicinamento ad un atterraggio senza sorprese.

Queste sono le nozioni e le competenze che si possono acquisire mediante la frequenza di un corso teorico di volo in montagna affiancato da un volo con istruttore di volo per conoscere le manovre di base anche mediante il pilotaggio e la navigazione con un velivolo in ambiente montano.

Il Volo in Montagna in Ultraleggero

Oltre a quanto detto sopra, valido per tutti, occorrono alcune riflessioni.
Il Pilota di volo in Ultraleggero è fortemente legato al concetto di LIBERTA’, concetto ancor più rafforzato, in Italia, dall’assenza di una legislazione specifica.
Ma la libertà non può esistere se non è accompagnata dal SENSO DI RESPONSABILITA’.
Il Pilota ULM ha il vantaggio di non avere l’obbligo di possedere particolari licenze o abilitazioni per volare in montagna ma con ciò non deve pensare di saper fare tutto senza bisogno di imparare, né di credere di saper fare tutto ciò che altri hanno dovuto fare prima sostenendo specifici corsi con relativi esami.
Si ripropone, quindi, con forza la necessità anche da parte dei Piloti VDS di acquisire quella necessaria e vivamente raccomandata CONOSCENZA E CONSAPEVOLEZZA che al punto precedente abbiamo voluto evidenziare come indispensabili per poter affrontare un sereno Volo tra le Montagne. In definitiva essere addestrati anche per saper condurre l’avvicinamento ad un atterraggio in montagna in totale sicurezza sostenendo preventivamente dei Corsi Teorico-Pratici con Istruttori esperti e abilitati.

TESSERAMENTO

Occorre che il numero degli aderenti alla nostra Associazione cresca per conferirle sempre maggiore notorietà e rappresentatività nazionale ed internazionale necessarie a difendere e promuovere la nostra meravigliosa disciplina.

Per ogni necessità queste sono le nostre coordinate IBAN IT40 Y076 0101 8000 0001 3222 385 - BIC BPPIITRRXXX


Approvate le nuove quote per il tesseramento 2025 - I termini per la regolarizzazione scadono il 28 febbraio 2025
Ringraziamo tutti i Soci che hanno per la prima volta o rinnovato il loro impegno nel sostegno delle attività della nostra Associazione.
Queste saranno sempre più attente e puntuali coinvolgendo sempre più numerosi praticanti e simpatizzanti.

Quote associative 2025